domenica 5 novembre 2017

Iniziato il Progetto approvato dal Collegio Docenti il 24/10/217


IL NOSTRO TERRITORIO SI RACCONTA

(incontro con autori che hanno scritto sul Circeo)


Molti autori hanno scritto sul Circeo, descrivendo e raccontando l’inestimabile patrimonio culturale e paesaggistico del nostro territorio. Il Progetto intende fa conoscere e incontrare, laddove sia ancora possibile, gli autori e le loro opere.

AREA RIFERIMENTO PTOF: Area 5 - Conoscenza del territorio ed educazione ambientale



ISTRUZIONI  OPERATIVE PER I DOCENTI E ALUNNI COINVOLTI


 1. A ogni docente di Italiano e a ogni alunno della classe terza verrà consegnato (omaggio dell’autore) il libro “Che bella la vita nosta” di Mario Di Genua.

2. Ogni classe dedicherà del tempo al confronto in aula (secondo le esigenze didattiche stabilite dal docente di italiano) sulle personali impressioni, in itinere, della lettura del libro.

3. Ogni alunno (ogni classe) dovrà concludere la lettura del libro entro e non oltre il 7 gennaio 2018.

4. Nella settimana successiva (dall’8 al 12 gennaio) gli alunni dovranno compilare (singolarmente o in gruppo) una scheda di lettura (ho allegato due ipotesi di scheda, ma ogni docente è libero di adottare qualsiasi modello) relativa al libro letto che consegneranno al proprio insegnante di Italiano.

5. Venerdì 26 gennaio 2018 gli alunni della classe 3A  e venerdì 2 febbraio 2018 gli alunni della 3B e 3C, nei propri plessi, incontreranno, per un confronto, l’autore Mario Di Genua.

domenica 14 maggio 2017


Auguri a tutte le mamme: a quelle attuali, a quelle che non ci sono più -ma che sono sempre vive nei ricordi- e a quelle che verranno...

mercoledì 12 aprile 2017

Auguri di Pasqua


La  tela, oggi conservata alla National Gallery di Londra, viene dipinta a Roma per il marchese Ciriaco Mattei nel 1601, quando Caravaggio è ormai considerato “il massimo pittore di Roma”.
La scena, narrata dal Vangelo di Luca, si riferisce al momento in cui sulla via di Emmaus (un villaggio vicino a Gerusalemme) Cristo compare a due suoi discepoli (che non sanno della sua resurrezione) senza farsi riconoscere. Entrati in una locanda e sedutisi a tavola per rifocillarsi, i due apostoli riconoscono Gesù quando egli benedice il pane e lo spezza.
Nel dipinto la luce illumina e definisce i gesti drammatici dei protagonisti e le loro vesti colorate.
Gesù ha i capelli lunghi e il volto senza barba, nella ripresa di un’antica tradizione iconografica paleocristiana che consente di esplicitare alcuni elementi di carattere teologico.
Infatti Gesù, essendo risorto, appare in tutto il suo splendore di uomo realmente vivo ma nelle sembianze è diverso e per questo non subito riconosciuto dai discepoli.
Egli è vestito di rosso con un mantello chiaro su una spalla, ha gli occhi socchiusi e le mani sono ferme nel gesto della benedizione del pane. I due commensali, vestiti da pellegrini, sono rappresentati nello sconvolgimento interiore conseguente al riconoscimento.
La sorpresa è enorme. Il personaggio di spalle sembra scostare di scatto la sedia per lo spavento. Quello sulla destra allarga le braccia come meravigliato (ma forse anche a mimare la croce) per l’apparizione prodigiosa e con la mano sembra bucare la superficie del quadro; l’oste rimane impietrito.
Nel dipinto sono presenti simboli: sulla tavola, il pane e il vino sono simbolo del corpo e del sangue di Cristo e quindi del suo sacrificio. Il canestro colmo di frutti molto maturi è simbolo della fragilità dell’esistenza terrena; il tempo passa e inesorabilmente deteriora le cose, fa appassire le foglie dell’uva, spacca i fichi e la melagrana, intacca la buccia delle mele. La conchiglia che compare sul vestito del personaggio di destra è un simbolo di pellegrinaggio.

mercoledì 8 febbraio 2017

L'UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI di Jean Giono

Racconto proposto al termine della riflessione sul "senso della vita".

L'uomo che piantava gli alberi è l'esemplare racconto di un pastore 
che ha trasformato una vallata desertica in una meravigliosa foresta, 
ridandole vita



Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole.Ma,se metto in conto quanto c’è voluto di costanza nella grandezza d’animo e d’accanimento nella generosità per ottenere questo risultato, l’anima mi si riempie di un enorme rispetto per quel vecchio contadino senza cultura che ha saputo portare a buon fine un’opera degna di Dio.

martedì 3 gennaio 2017

Pubblicata nella pagina Progetto Cultur@rte la carta n.31 (quarta coppia di carte)


Progetto ancora in attesa di essere valorizzato dall'Amministrazione pubblica o dalla ProLoco (per esempio come gadget pubblicitario del territorio o come miniguida turistica da offrire ai visitatori, ...),mentre aspettiamo fiduciosi lo pubblichiamo su questo blog (blog creato a uso e consumo per i mie studenti e per le necessità didattiche).