La tela,
oggi conservata alla National Gallery di Londra, viene dipinta a Roma per il marchese Ciriaco
Mattei nel 1601, quando Caravaggio è ormai considerato “il massimo pittore di
Roma”.
La scena, narrata dal Vangelo di Luca, si riferisce al
momento in cui sulla via di Emmaus (un villaggio vicino a Gerusalemme) Cristo
compare a due suoi discepoli (che non sanno della sua resurrezione) senza farsi
riconoscere. Entrati in una locanda e sedutisi a tavola per rifocillarsi, i due
apostoli riconoscono Gesù quando egli benedice il pane e lo spezza.
Nel dipinto la luce illumina e
definisce i gesti drammatici dei protagonisti e le loro vesti colorate.
Gesù ha i capelli lunghi e il volto senza
barba, nella ripresa di un’antica tradizione iconografica paleocristiana che
consente di esplicitare alcuni elementi di carattere teologico.
Infatti Gesù, essendo risorto, appare in
tutto il suo splendore di uomo realmente vivo ma nelle sembianze è diverso e
per questo non subito riconosciuto dai discepoli.
Egli è vestito di rosso con un mantello
chiaro su una spalla, ha gli occhi socchiusi e le mani sono ferme nel gesto
della benedizione del pane. I due commensali, vestiti da pellegrini, sono
rappresentati nello sconvolgimento interiore conseguente al riconoscimento.
La sorpresa è enorme. Il personaggio di
spalle sembra scostare di scatto la sedia per lo spavento. Quello sulla destra
allarga le braccia come meravigliato (ma forse anche a mimare la croce) per
l’apparizione prodigiosa e con la mano sembra bucare la superficie del quadro;
l’oste rimane impietrito.
Nel
dipinto sono presenti simboli:
sulla tavola, il pane e
il vino sono
simbolo del corpo e del sangue di Cristo e quindi del suo sacrificio. Il
canestro colmo di frutti molto maturi è simbolo della fragilità dell’esistenza
terrena; il tempo passa e inesorabilmente deteriora le cose, fa appassire le
foglie dell’uva, spacca i fichi e
la melagrana,
intacca la buccia delle mele.
La conchiglia che
compare sul vestito del personaggio di destra è un simbolo di pellegrinaggio.
Nessun commento:
Posta un commento