di Fausto L. Lanzuisi - Il titolo non è mio, ma di un mio amico carissimo che condivide il mio lavoro, le mie passioni (alcune...) e la riflessione sulla vita. Un giorno parlando del nostro lavoro di insegnante disse che più che "segnare" la mente dei nostri alunni, lasciando impresso un metodo di approccio alla realtà dovremmo suscitare "sogni". Questo blog è la cronaca, disordinata e caotica, del mio quotidiano impegno nel suscitare "sogni".
domenica 25 dicembre 2022
mercoledì 30 novembre 2022
Etty Hillesum - Auschwitz 30.11.1943
Dobbiamo cominciare a prendere sul serio il nostro lato serio, il resto allora verrà da sé: e «lavorare a se stessi» non è proprio una forma d’individualismo malaticcio. Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in se stesso - se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. È l’unica soluzione possibile.
ETTY HILLESUM
Middelburg 15.1.1914
Auschwitz 30.11.1943
lunedì 12 settembre 2022
domenica 17 aprile 2022
Pasqua 2022
Buona Pasqua a tutti
La data certa di realizzazione di questo affresco di Piero della Francesca è ancora oggetto di numerosi studi, ma tradizionalmente lo si colloca tra il 1450 ed il 1463, quando il pittore si trovava ad Arezzo e stava completando gli affreschi delle “Storie della Vera croce”. Il soggetto è Cristo risorto dopo la sua morte, il quale si alza dal luogo dove era conservato il suo cadavere, mentre attorno a lui quattro esponenti dell’esercito romano stanno dormendo. Cristo viene rappresentato in posizione eretta e con in mano un vessillo che riporta l’insegna dei crociati; la stessa figura di Cristo, posta al centro della composizione, divide in due parti il paesaggio: sulla sinistra troviamo un luogo morto, assimilabile alla stagione invernale, mentre sulla destra invece la vita e probabilmente uno scorcio estivo.
I due scorci
stagionali presenti in Piero della Francesca Resurrezione, sono una semplice
allegoria del ciclo della vita, presente anche in altre opere di artisti
contemporanei di Piero della Francesca. Il già citato vessillo dei crociati che
Cristo trattiene nella sua mano è molto interessante, poiché probabilmente è un
richiamo al regno di Gerusalemme ed al relativo insieme di leggi utilizzate al
tempo, che erano chiamate “Lettere dal Santo Sepolcro”, ed indicano una sorta
di continuazione delle scelte che venivano effettuate nella sede del governo
della città.
Altro tema molto importante all’interno di quest’opera è senza dubbio il contrasto tra veglia e sonno, dove nella parte inferiore gli uomini hanno bisogno di riposo, mentre Cristo Divinità è sempre vigile. Tra gli uomini che stanno dormendo ai piedi del sarcofago di Cristo, proprio dove cade l’asta del vessillo trattenuto dal Salvatore, si trova un uomo vestito con un abito verde/marrone: non è altro che un autoritratto di Piero della Francesca. Il fatto che l’asta del vessillo cada proprio dove si trova lui non è un fatto casuale: può indicare o un collegamento con Dio che porta ispirazione all’artista, o anche una sorta di supporto nelle decisioni che lo stesso Piero doveva prendere (Piero della Francesca lavorò per la città più volte). Molto interessanti i colori utilizzati in questa “Resurrezione”: concentrando la nostra attenzione sulle vesti dei soldati, è possibile notare che i colori dei loro indumenti si alternino tra un soggetto ed un altro (mentre uno ad esempio, indossa un berretto rosso ed una veste verde chiaro, l’altro, invece indossa un mantello rosso e l’altro ancora un berretto verde).
Infine, è
molto interessante la “cornice” dell’opera: tutto il quadro sembra ambientato
in un’apertura immaginaria, che viene confinata dalla presenza di due colonne
antiche, un basamento ed un’architrave.