giovedì 24 dicembre 2020

Buon Natale

 

La Natività di Gesù di Giotto, affresco databile al 1303-1305 che si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova.

Giotto si ispirò, per la sua opera, ai Vangeli, al Protovangelo di Giacomo e alla Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze.

Molto interessanti nella scena sono segni gestuali e mimetici dei protagonisti.

·    Maria osserva rapita il bambino e gli tende le braccia, amorevole. Il suo gesto ha un significato duplice: da una parte di accoglimento e protezione, ma dall'altra di offerta del proprio Figlio al mondo, rappresentato per analogia dalla levatrice, che con cura tocca il Neonato.

·    Ai piedi del letto, trasognato, in disparte, seduto, sta Giuseppe, per simboleggiare la sua partecipazione passiva all'evento, non solo della Nascita ma soprattutto del concepimento, essendo solo il padre putativo di Gesù ma non quello vero.

·  La presenza degli angeli, riconoscibili dall'elemento sia iconografico che simbolico delle ali, per significare la loro leggerezza, incorporeità, essendo spiriti, la loro libertà, velocità e il loro ruolo di messaggeri divini, è un implicito riferimento al fatto che il Bambino è speciale, è sovrannaturale, è divino. I loro gesti, che rappresentano la preghiera al Cielo e al Bimbo, sottolineano questo legame tra la materia, il corpo umano del Bimbo e la Spiritualità divina che Gli vengono direttamente dal Padre, Dio Creatore.

·    Il quinto angelo è invece il tramite tra la Divinità e l'Umanità, simboleggiata dai pastori, ammirati e sbigottiti dinanzi a tale manifestazione luminosa e spirituale.

 ·  Anche gli animali presenti sono simbolici, oltre che iconografici: il bue e l'asinello rappresentano Ebrei e Gentili che assistettero alla venuta di Cristo senza comprenderla, come ottusi animali. Il piccolo gregge simboleggia la Chiesa novellal'umanità che verrà redenta dal suo Buon Pastore, seguendo le sue indicazioni e venendo da Lui guidata e protetta.

·         La greppia in cui il Bambino sta per essere deposto è simbolo della povertà in cui ha deciso di calarsi, ma non intendendo con questo termine la miseria economica (Giuseppe era un artigiano, lavorava e manteneva agevolmente la famiglia), quanto piuttosto la misera condizione umana in cui si era inserito volontariamente per riammetterla, con il Suo sacrificio, alla gloria immortale da cui proveniva e che aveva perduto con il Peccato Originale.

Anche i colori sono adoperati non solo per l'appagamento della vista, ma per simboleggiare determinati concetti.

·    L'azzurro lapislazzulo del manto di Maria, ormai quasi scomparso, simboleggia la Grazia divina, il mondo sovrannaturale che la Vergine ha deciso di accogliere nella sua vita, la sua calma e imperturbabilità, il rosso della sua veste il sangue di Gesù che sarà versato per l'umanità e il dolore che Lei dovrà sopportare.

·  Il giallo di cui è vestito Giuseppe evoca che lì, in quella stalla, è appena avvenuto un cambiamento epocale, che trasformerà la Storia e il destino dell'Uomo, o almeno di coloro che lo accetteranno. Il giallo è in effetti il colore del cambiamento, della trasformazione, e questo elemento rende lo statico Giuseppe uno degli elementi più dinamici dell'opera.

Infine le aureole intorno al capo degli angeli, di Maria e di Giuseppe simboleggiano la loro santità, la loro condizione perfetta, superiore, quasi ormai completamente proiettata in una dimensione altra, sovrannaturale. Quella del Bambino è cruciforme, per evidenziarne la natura e il futuro, sia di mortale sacrificio cruento ma soprattutto di sfolgorante vita gloriosa ed eterna.


martedì 7 aprile 2020

PASQUA DI RESURREZIONE 2020

Pasqua è l’annuncio della risurrezione di Gesù Cristo,

della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta.


Giotto, Cappella degli ScrovegniPadova


Due angeli seduti sul sepolcro sulla montagna, cinque soldati dormienti, Maria Maddalena e Gesù risorto con le stigmate e il vessillo che reca le parole: Victor Mortis. Accanto il giardino con pianticella di alloro. “La sinfonia della Risurrezione”, qui magistralmente affrescata da Giotto, va letta partendo dal gruppo inerte e silenzioso dei cinque soldati, addossati al freddo marmo del sepolcro. Si accentua negli angeli, risplendenti di luce, sullo sfondo di un cielo blu come la notte in contrapposizione alle figure candide nel quale si evidenziano. Il trionfo della luce si fa palese nel bianco vessillo, nelle vesti splendenti, abbellite più che mai dal dorato delle orlature. La sinfonia diventa solenne nel volto aureolato dallo splendore delle foglioline d’oro, battute e rilucenti, come nei libri liturgici di Bisanzio. Sul tappeto dei fiori sta in ginocchio e con le braccia protese la Maddalena, come nella liturgia del mattino di Pasqua. Le sue mani sembrano accarezzare il tappeto fiorito, fragrante di fiori e di verde. Lo sguardo rapito nell’estasi ricorda la più alta mistica. Colori, fulgore di luce, primavera dello spirito e dell’umile fede dei credenti. Dov’è morte la tua vittoria?


desidero augurare a tutti voi e alle vostre famiglie buona Pasqua.

 Il prof di Religione


venerdì 6 marzo 2020

Didattica a distanza: per continuare a lavorare insieme in questi giorni di chiusura


In questi giorni in cui i miei alunni sono obbligati a una “vacanza”, ho inviato a tutti un messaggio per far sentire la mia presenza e vicinanza sia come educatore sia come Scuola-Istituzione chiedendo loro, moderatamente e senza esagerare, di continuare il nostro percorso di lavoro:“Carissimi,  innanzitutto come state? Come vivete questa inaspettata “vacanza”? State attuando tutti i suggerimenti dati per contenere il contagio? Spero bene, tutti! Magari cercate in questo periodo di non “abbuffarvi” di social, di televisione e di video giochi. Proprio per evitare questa “indigestione” vi propongo di continuare a distanza il nostro rapporto scolastico. Infatti siete tutti abituati a lavorare con me connessi “online” (tranne qualche cavernicolo che usa ancora i segnali di fumo) e per questo possiamo continuare a dare un apporto (senza esagerare) ai progetti che stavamo realizzando insieme su G Suite. In questi giorni entrerò nella piattaforma per aiutarvi e consigliarvi nella realizzazione dei prodotti multimediali da fare. Nelle chat interna ai singoli lavori entrerò nello specifico dei progetti. Vi aspetto di incontrarvi online per lavorare insieme. Vi saluto con affetto tutti. Il prof  N.B.: lavatevi le mani”